Ce lo dicono i dati sui flussi turistici e i sondaggi sulle scelte degli italiani. Ce lo dicono i numeri e le tendenze post lockdown. Il turismo sarà sempre di più legato a mete nazionali, in grado di offrire non solo servizi di qualità ma esperienze da ricordare. E i territori che potranno garantire tutto questo unitamente alla possibilità di evadere dalla quotidianità, potendo contare su contesti naturali da scoprire e da vivere, avranno una chance in più per poter ambire non soltanto alla ripresa ma anche e soprattutto ad uno sviluppo economico innovativo e sostenibile.
Ma che cos’è il turismo responsabile? Che cosa propone, di quali principi è portatore? A spiegarlo in maniera molto efficace è l’AITR, l’Associazione Italiana Turismo Responsabile, nostro partner di progetto.
“Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista dello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio.
Il turismo responsabile ha acquisito gradualmente significati e contenuti condivisi. Sia il turismo sociale che il turismo sostenibile che quello esperienziale sono solo forme del turismo responsabile, ma a volte possono anche non coincidere. Con l’ecoturismo il turismo responsabile ha tanti punti di contatto. Il turismo sostenibile o ecosostenibile è quel turismo promosso da operatori che rivolgono una particolare attenzione al rapporto tra attività turistica e natura, e che adottano strategie operative affinché tale rapporto sia all’insegna dell’armonia e del rispetto. Il turismo responsabile invece si riferisce anche alle componenti sociali ed economiche, al rapporto con la comunità.
Il turismo lento è un ulteriore forma di turismo, che si affianca al turismo esperienziale e sostenibile. Con il tempo si è individuato nel turismo lento e nella mobilità dolce un modo per fare turismo all’insegna dell’armonia e del rispetto dell’ambiente, un modo per approfondire e conoscere le realtà e le comunità locali. Il 2019 è stato nominato l’anno del turismo lento come strategia di sviluppo che ha come fine la tutela e la riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità che fanno del nostro Paese un luogo unico: un circuito di bellezza straordinariamente diffuso lungo tutto il suo territorio fisico, e lungo un arco di secoli di civiltà. Una strategia fondamentale per governare la crescita dei flussi turistici che ci attendiamo per i prossimi anni”.
Sulla scia di tutto questo Rockability ha partecipato all’ultima edizione del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, curando un evento dal titolo “Un territorio in cammino verso il futuro” (sotto è possibile rivedere la diretta), dedicato proprio alla vocazione esperienziale del territorio di Cascia e Roccaporena.
“Il Festival IT.A.CÀ nasce a Bologna nel 2008 per raccontare e fare rete tra gli operatori locali impegnati in attività di turismo responsabile e sostenibile. Negli anni ha sviluppato un importante rete nazionale, diventando il primo e unico festival in Italia ed Europa che si occupa di turismo responsabile e innovazione turistica in un’ottica sostenibile. Premiato nel 2018 dall’Organizzazione Mondiale del turismo dell’ONU per l‘eccellenza e l’innovazione nel turismo: IT.A.CÀ, IL PRIMO E UNICO FESTIVAL IN ITALIA SUL TURISMO RESPONSABILE, invita a scoprire luoghi e culture attraverso itinerari a piedi e a pedali, workshop, seminari, laboratori, mostre, concerti, documentari, libri e degustazioni per lanciare un’idea di turismo più etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive.
Un cammino unico in tanti territori diversi, per trasformare l‘incoming in becoming. Coniugando la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini.
Da oltre dieci anni, attraverso centinaia di eventi sparsi sul territorio nazionale e una rete di oltre 700 soggetti, il Festival invita a riflettere, in chiave critica, sul concetto di viaggio e ospitalità, sulle migrazioni e la cittadinanza globale, sulle disuguaglianze e lo sviluppo.
In maniera creativa promuove una nuova etica del turismo volta a sensibilizzare le istituzioni, i viaggiatori, l’industria e gli operatori turistici per uno sviluppo sostenibile e socialmente responsabile del territorio”.